sabato 12 settembre 2009

Cavoli e catalogna


Da giugno ho delle foto pronte per essere usate per una riflessione sulle verdure.

Negli anni ho apprezzato sempre di più le verdure, penso sia normale, pochi bambini le amano alla follia, ho vinto il mio timore per il gusto forte del finocchio con l'iniziazione alla bagna càuda della mia coinquilina piemontese all'università, in Erasmus in Germania per sovraesposizione ho iniziato ad avvicinarmi al cetriolo e per la sua presenza costante sul bancone del bar "Walter" tagliato a bastoncini insieme alla carota, pronti ad essere intinti nella salsa rosa ogni venerdì sera per l'aperitivo, beh, l'ho accolto a braccia aperte.

Si cresce, si cresce. Quest'anno ho addirittura fatto scorpacciate di carciofini novelli in Spagna, nella Rioja, in un ristorante di Logroño che li serviva con jamón serrano a tocchettini, erano morbidissimi e si scioglievano in bocca!

Ognuno ha i suoi gusti, mio marito i cetrioli non li mangia, la mia migliore amica gli asparagi, mia cognata il peperone rosso non lo digerisce, mio cognato non può vedere il pomodoro crudo, mio padre le coste... il mondo è bello perché è vario!

Sono a dieta da poco più di un anno e quindi ho dovuto ridurre i condimenti per tutto, iniziando così a mangiare più al naturale e scoprendo il sapore schietto dei cibi.
Tanta verdura nella dieta, ebbene sì, e mi sono lanciata con cose mai cucinate prima, verdure banalissime, ma che non avevo mai affrontato come cuoca.


Il cavolfiore... non disponendo di pentola a pressione -mio sogno segreto da anni e che ho ricevuto in regalo a luglio- l'ho sempre semplicemente bollito, ma in queste immagini è reduce dalla cottura nella pentola a pressione della mamma, e si raffredda sul davanzale della cucina di casa.
L'aceto lo uso a piccole dosi, ma il cavolfiore è una di quelle verdure che per me ci si sposa benissimo. Sale, pepe, olio, aceto, e via.

Altra grande ghiottoneria per me negli ultimi tempi (perchè ne posso mangiare tonnellate) è la cicoria catalogna, detta semplicemente catalogna, almeno in Veneto.

Rispetto alle coste, che hanno un sapore più dolce e aquoso (papà dice che sanno di terra:-), la catalogna ha un gusto più forte e leggermente amaro, è deliziosa solo bollita e condita con olio e sale, o saltata in padella con un po' d'aglio e volendo del pepe.

Appena mi metto a sperimentare un po' posterò delle ricette appassionanti su queste verdure che ormai stanno diventando familiari anche per una cuoca alle prime armi come me!


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